La mia aspirazione più grande era quella di diventare una musicista affermata
Ciao, sono una mamma straniera,
Ho una bimba di 9 anni, è bellissima, forte e solare e mi vuole tantissimo bene; studia violoncello e ha un suono vibrante e pieno di vita.
Quante volte penso: se avessi preso quella decisione sbagliata? ...
Il giorno che ho saputo di essere incinta è stato come un fulmine a ciel sereno! In quel periodo stavo studiando all´estero e dedicavo tutta la mia vita alla musica.
La mia aspirazione più grande era quella di diventare una musicista affermata, di suonare in un´orchestra di livello internazionale. In quel periodo stavo studiando con il maestro più valido nel campo.
Per me non esisteva nulla di più importante che la musica.
Il primo pensiero che mi è passato per la mente è stato: non è il momento ... non ho spazio ... il rapporto col mio compagno non è ancora consolidato ...
Chiamo lui e mi dice: non ho soldi per mantenere un figlio ... (non è vero) ... i miei non saranno d´accordo e poi non ci crederanno che è mio ...
Mi sono bastati pochi minuti per capire che tipo di persona avevo davanti ... mi dice di interrompere la gravidanza e che dopo non avrebbe avuto più tempo di occuparsi di me, perché essendo anche lui musicista doveva studiare e io gli stavo creando troppi problemi ...
Prendo la decisione di abortire. In attesa dell´intervento ho pensato di rifugiarmi da mia madre. Non ho detto niente a nessuno, speravo di nascondere questo fatto, e dopo come nulla fosse successo, continuare la mia vita e rincorrere i miei sogni.
Mia mamma, che non sapeva perché ero tornata, era molto infastidita e non vedeva l´ora che me ne andassi, perché disturbavo la sua quiete.
Dopo aver fissato la data dell´aborto, non ho più dormito tranquilla.
Ogni notte avevo degli incubi, non potevo accettare l´idea di dover eliminare il mio proprio figlio!!!! Ero combattuta anche dall´idea di continuare la gravidanza da sola e con una madre che non mi era vicina, ... per di più non avevo un guadagno fisso: con quel poco che guadagnavo potevo a malapena sopravvivere ... non vedevo via d´uscita.
E intanto cominciavo ad avere i fastidi per la gravidanza. Avevo la nausea e mi sentivo debole. Ma già dal primo giorno quando ho saputo che ero incinta mi comportavo come avessi una cosa molto preziosa e delicata dentro di me e quindi camminavo con attenzione, andavo più lenta, prendevo le vitamine. ... dentro di me nascondevo una convinzione: sentivo in fondo in fondo che essere madre è la vera missione di una donna e che se siamo qui è per questo!
Ma le convenzioni sociali, tutta la mia situazione non mi consentivano di avere un figlio, non vedevo nessuna via d´uscita ... poi il mio sogno da rincorrere, come potevo fare questo sacrificio. ... Sentivo pure l´umiliazione davanti alla gente: essere una ragazza madre!! Così passo giorni d´inferno: alle volte speravo di morire insieme col mio bimbo ... mancavano 2 giorni soltanto all´aborto.
Un giorno mi chiama una cara amica, fino all´ultimo neanche a lei ho detto nulla. Siccome stava arrivando “il momento”, gliel´ho detto.
Lei ha cercato a tutti i costi di convincermi a non fare l´aborto e io la insultavo dicendole che era una falsa, che siccome non era lei che doveva sopportare tutto questo era facile parlare ... Lei con tanto tanto amore da vera amica nel giro di mezz´ora ha trovato il Segretariato Sociale per la Vita, e mi prega di chiamare. Chiamo e siccome l´aborto era previsto per la mattina dopo vengo ricevuta il giorno stesso.
Era gennaio, e il freddo mi era entrato nel cuore. Vado al centro per un colloquio con un´operatrice. Parliamo tanto di tutta la mia situazione. Credevo che un feto di 2 mesi non era ancora un essere umano, ma attraverso delle foto mi rendo conto che è un bambino piccino piccino, altro che se non è un essere umano!!! e parlando l´operatrice mi aiuta a capire che in fondo non avevo mai voluto fare l´interruzione della gravidanza; che prima di tutto ero preoccupata di come affrontare LA GENTE!! e poi del lato pratico: quello economico ... della gestione della crescita del mio bambino.
L´operatrice mi ha ascoltato e mi ha incoraggiato e sopratutto mi ha aiutato a sentire la voce del mio cuore.
Quella voce che mi gridava dentro: COME PUOI PENSARE DI AMARE ANCORA, SE FAI QUESTO? MA C´È QUALCOSA CHE VALE DI PIÙ DELLA VITA DI TUO FIGLIO???
Ecco non c´era nulla che valeva più di questo, e con questa convinzione la mattina dopo all´ospedale ho mancato l´appuntamento!!!!
Non è stato tutto facile perché ho dovuto affrontare mille difficoltà. Ma credo profondamente che noi tutti siamo qui per imparare ad Amare e ho accettato di imparare. Ho capito tante cose e sono cresciuta pure io, insieme a mia figlia.
Per prima cosa ho imparato il coraggio: il coraggio di vivere la mia vita, come sento io di volerla vivere e non secondo il giudizio delle persone; che se sei sincera nel cuore e fai le cose secondo la legge del cuore, alla fine la vittoria sarà tua! e poi la Fede. Quella fede che sai che non sei mai sola in questo mondo, che Dio ti ama e ti ama veramente tantissimo, basta che lo credi, perché nessuno al mondo è più fedele di Lui, in qualsiasi religione tu creda.
L´universo è al tuo comando, se credi che Lui ti aiuta, ti aiuterà; se ami sarai amata. Il tuo ambiente è solo lo specchio del tuo animo: fai riflettere l´Amore nella tua vita. Grazie