Avevo 17 anni come capita spesso a questa età mi sono innamorata di un ragazzo che credevo davvero speciale
Ciao sono una ragazza di 21 anni, quando ne avevo 17 come spesso capita a questa età mi sono innamorata di un ragazzo che credevo davvero speciale. Un giorno scoprii di essere incinta.
Mi crollò il mondo addosso - anche se dentro già lo sapevo- perché per me quel figlio rappresentava un errore, un qualcosa che avrebbe distrutto la mia vita e soprattutto mi avrebbe impedito di viverla. Il mio primo pensiero è stato quello di andare ad abortire senza dire nulla a nessuno. Mi sarei liberata così di quello che consideravo uno “stupido errore”. Quando diedi la notizia al ragazzo che insieme a me aveva concepito quel bambino, mi chiese quanti soldi servivano per andare ad abortire.
In quel momento mentre ascoltavo le sue parole mi sono sentita morire anche se fino ad un secondo prima, io ero convinta che quella sarebbe stata l´unica soluzione. Chissà forse nella mia testa avevo immaginato che lui mi chiedesse di far nascere quel bambino e di crescerlo insieme.
In quel momento ho capito di essermi innamorata di un mostro e tutte le mie certezze su quanto lui fosse speciale sono crollate in un secondo, in quelle sue gelide parole. Lo guardai negli occhi e gli risposi che da lui non volevo niente. Sono uscita da casa sua e piangendo mi toccavo la pancia.
Ho pregato Dio di aiutarmi perché in quel momento non sapevo più davvero cosa fare, non volevo più eliminare quel bambino e anzi mi sentivo in colpa solo per averlo pensato.
Trovai il coraggio e ne parlai con mia sorella le dissi che quel bambino lo volevo, lei mi aiutò nel dirlo a mia madre e nessuno seppe mai che io avevo pensato di andare ad abortire.
Tramite mia sorella ho conosciuto il Segretariato Sociale per la Vita. Da loro ho ricevuto un aiuto economico per la nascita del bambino ma cosa più importante, un sostegno psicologico.
La prima volta che ho incontrato una loro operatrice ero al terzo mese di gravidanza, mi sentivo sola, sporca e abbandonata.
Pensavo che sicuramente ero io quella sbagliata ma grazie all´aiuto di persone come quelle che ho incontrato al centro ho capito che non era così, non ero io quella sbagliata, si avevo commesso un errore ma avevo rimediato decidendo di assumermi le mie responsabilità.
Ovviamente oltre alle persone che mi hanno aiutato, c´era anche molta gente che mi ha dato dell´incosciente perché a quella età non puoi pensare di essere in grado di fare la mamma.
La gente mi guardava in modo strano come se fossi stata un aliena, ma io non mi sono mai vergognata della mia scelta.
Naturalmente non è stato tutto facile perché fa male dover spiegare alla gente che ti chiede come mai alla tua età già sei sposata, che in realtà tu sei da sola o meglio non hai un compagno. Alla fine però ci si fa l´abitudine.
Oggi mio figlio ha 2 anni e 4 mesi e nonostante tutte le difficoltà, è la mia gioia più grande. Quando lo guardo penso a tutto quello che ho imparato grazie a lui.
Nei momenti di sconforto, trovo nei suoi occhi la forza di andare avanti e da lui mi sento amata veramente come mai nessun uomo potrebbe fare.
Il peggio non è ancora passato perché quando sarà grande abbastanza dovrò dirgli la verità, ma io sono sicura che lui capirà la mia scelta perché non importa se hai un papà o solo una mamma, la vita è pur sempre un dono meraviglioso.
Ora quando ripenso al passato sorrido e mi dico da sola che sono stata una scema a considerare un bambino come un ostacolo alla mia vita, si è vero sicuramente ora è diversa da quella delle mie coetanee, è sicuramente più piena, ma se le metto a confronto alla mia non manca proprio niente, anzi forse ho qualcosa in più.